Ciao e benvenuto in questa newsletter de-sanremizzata. Il neologismo esiste, non è mio ma di Michele Serra (cosa non è di Michele Serra in questo paese).
>> Alessandro Palazzi, bartender <<
Un italiano a corte
È stato il protagonista inatteso della cena organizzata da re Carlo III una settimana fa nella sua residenza di Highgrove, per celebrare Slow Food e i legami tra Regno Unito e Italia.
Si chiama Alessandro Palazzi, ha 67 anni, lavora come bartender nel bar di un prestigioso albergo londinese, il Dukes Hotel.
Più dei dialoghi con i selezionati ospiti italiani (Carlo Petrini, Stefano Boeri, Donatella Versace…), ha colpito la disponibilità del re a scherzare con il bartender italiano mimando la preparazione di un Martini Cocktail, mentre l’attore Stanley Tucci, nel suo ruolo di “italianologo”, osservava divertito.
Ho potuto rivolgere qualche domanda a Alessandro Palazzi.
Sono nato a Recanati. Ho studiato alla scuola alberghiera di Senigallia. Avevo 17 anni quando sono arrivato a Londra senza sapere una parola di inglese. Ho lavorato come cameriere in un ristorante italiano per pagarmi da vivere. Mi sono trasferito a Parigi per fare il sommelier in un ristorante.
Negli anni ‘90 ho aperto il mio wine bar a Perugia, non ha funzionato. Sono tornato a Parigi per lavorare al bar Vendome dell’Hotel Ritz. Da quando sono rientrato a Londra, nel 1997, ho sempre fatto il bartender. Oggi lavoro con il mio team al bar del Dukes Hotel tre sere a settimana. Per il resto giro il mondo tra eventi e take over.
Cos’hai detto a re Carlo III? La prima regola del bravo bartender è che ciò che accade al bar, resta al bar.
Quale cocktail ti piace preparare? Martini Classico, ovviamente. Se qualcuno vuole qualcosa di buono il Martini fa sempre al caso suo.
I drink più richiesti al Dukes? Il Negroni sta diventando sempre più popolare. Lo preparo senza seguire regole rigide. Faccio questo Negroni con whisky affumicato. Anche i drink a base di amari sono molto richiesti.
Consigli ai bartender? Restare umili. Trattate i clienti allo stesso modo. Sono tutti importanti, ciascuno a modo suo.
Social? Mi è piaciuto diventare una piccola autorità su Instagram. Contravviene all’idea di essere discreti ma non esagero mai.
Aneddoti? Tanti. Ma la figuraccia rimediata al Ritz di Parigi con Madonna passa agli annali. Mi ha chiesto un Cosmopolitan, ho pensato alla rivista. Ho detto al suo manager che non avevo tempo di andare a comprarla. Madonna stessa mi ha fatto notare che è un cocktail. Non lo sapevo. Ho rimediato con un Kir Royale.
A sorpresa, il primo negozio fisico aperto da Amazon in Italia – a Milano, in Piazza Cadorna – è una parafarmacia (deluso, poco sexy?)
» Spesa con vista «
Il teatro market di Venezia
Quest’anno il carnevale di Venezia è dedicato ai 300 anni dalla nascita di Giacomo Casanova. Si comincia oggi con la notte di San Valentino per arrivare al 4 marzo. Sogno un commercialista che mi faccia detrarre il costo delle ore che ho passato in coda durante il carnevale veneziano.
Eppure esiste un luogo unico al mondo in cui si entra senza attese, ne hai mai sentito parlare? È un supermercato in zona Cannaregio.
Ambientato in un palazzo gotico veneziano al centro di un campiello animato, rivela la destinazione d’uso originale: il Teatro Italia. Inaugurato nel 1915 e trasformato un secolo dopo dal gruppo Despar in quello che i giornali hanno definito "il supermercato più bello d'Italia".
I turisti non si capacitano di come a Venezia si possano ammirare opere d’arte (pareti e soffitti decorati con luminosi affreschi liberty) anche mentre si fa la spesa.
Campiello de l'Anconeta, 1939-1952.
» La Dolce Villa «
Emily in Toscana
Lo sapevo. Cosa? Che prima o poi dagli annunci stile “Casa a 1 euro (necessaria ristrutturazione)” per ripopolare qualche delizioso borgo italiano, Netflix avrebbe progettato un film. Per il pubblico di “Emily in Paris”, va da sé, ma con la pasta al posto dei macaron.
Si chiama “La Dolce Villa” (tsk tsk), approda oggi su Netflix, lo presentano come il film perfetto per San Valentino.
Anche stavolta gli italiani:
Si godono la vita, il dolce far niente
Mangiano gelato
Cucinano solo pasta e caprese
Hanno sempre un bicchiere di vino rosso in mano
Gesticolano
Si chiamano tutti Antonia o Marcello.
Sono galanti e corteggiano con insistenza le belle straniere.
A rendere attraente questa versione maschile di “Under the Tuscan Sun” sono ovviamente i set delle riprese.
Toscana → Provincia di Siena → San Quirico d’Orcia → Palazzo del Capitano in Piazza Grande a Montepulciano → Belvedere di Pienza.
Più o meno gli stessi luoghi immortalati da Bernardo Bertolucci in “Io ballo da sola” (1996), patinatissima e sensuale variante del classico grand-tour americano in Toscana.
INTERVALLO
Etna: eruzione di ieri notte. Dai crateri la lava è scesa lungo le pendici innevate per due chilometri. Sciare tra fuoco e neve, uno spettacolo senza precedenti
Nei programmi della Rai, l’intervallo era un vuoto nel palinsesto, riempito con musica e immagini.
» The White Lotus «
Non tutte le Emily vengono per nuocere
Se sei un abbonato Sky potresti aver visto “The White Lotus”, la serie che ha trasformato Taormina in una delle mete più desiderate dai turisti statunitensi.
Dopo la messa in onda della seconda stagione, ambientata al San Domenico Palace (Four Seasons), il turismo americano nella città siciliana è quasi raddoppiato, passando da 136.533 presenze nel 2022 a 261.617 nel 2023. Anche i flussi dall’Australia, dal Regno Unito e dal Canada sono aumentati in modo significativo.
Molte agenzie di viaggio hanno sfruttato il successo proponendo pacchetti ispirati ai luoghi delle riprese, come avvenuto per altre fortunate serie (“Montalbano” o “Emily in Paris”). Oltre al San Domenico Palace, gli itinerari includono Giardini Naxos, Noto e Isola Bella.
Secondo il tour operator Black Tomato, le prenotazioni per la Sicilia sono triplicate dopo la messa in onda della stagione, mentre sul sito Expedia le ricerche legate alla destinazione sono aumentate del 300%.
Non è possibile stabilire con certezza quanto di questo incremento sia dovuto alla serie e quanto alla ripresa del turismo post-pandemia.
L’effetto White Lotus è comunque evidente: la serie ha rafforzato l’immagine di Taormina come attrazione turistica di lusso. Ironico, considerando che il regista Mike White aveva concepito la serie come una critica proprio a questo tipo di vacanze.
» Homeland «
Lo sci del futuro è senza impianti
Homeland, inaugurata nel 2023 a Montespluga (Sondrio), è la prima stazione sciistica europea senza impianti di risalita.
Funziona così:
Gli sciatori risalgono seguendo 11 percorsi segnalati per poi scendere liberamente nel paradiso del fuoripista: 36 chilometri quadrati.
Il progetto, basato sullo sci alpinismo, ha eliminato l'impatto ambientale di impianti e cannoni da neve, che consumano grandi quantità di energia, e rivitalizzato il paese riaprendo strutture come l’Albergo della Posta.
I prezzi sono accessibili: 55 euro al giorno per noleggiare sci, scarponi e pelli, o 65 euro con il kit antivalanghe incluso.
Anche il Guardian, dopo il Financial Times, si è chiesto se Homeland rappresenti il futuro delle località sciistiche.
Quanto costa il maritozzo per San Valentino (che non sfugge alla micidiale definizione di iconico) venduto in Corso di Porta Ticinese, 40 a Milano, da Maritz, nuova e spoglia maritozzeria di Iginio Massari? Sì, esatto, 7 euro. E dentro c’è la crema pasticcera, cosa che non è piaciuta ai romani
Nel 2010, una giornalista del New York Times ha perso temporaneamente il senso del gusto a causa di un tumore benigno al cervello che ha richiesto un intervento chirurgico.
Dopo la guarigione, la giornalista riscopre il piacere dei sapori e per sentirsi meglio viaggia con il marito nel sud Italia.
A Vico Equense, in Costiera Amalfitana, dove da oltre 70 anni la Cremeria Gabriele esalta uno dei piccoli piaceri della vita, si innamora del gelato allo yogurt, tanto da tornarci ogni giorno.
Oggi, anche se sono passati 15 anni e non riesce a descrivere con precisione il sapore, la giornalista americana lega il ricordo di quel gelato alla gioia di essere viva e di sentirsi bene.
L'Enoteca al "Brindisi" di Ferrara, già Hostaria del Chiucchiolino a.d.1435, è l'osteria più antica del mondo. Parola di Mike.
» Chiedilo all’Italia «
La posta del cuore a modo nostro
Ricevo una domanda specifica di un'amica napoletana | italiafaqualcosa@gmail.com
Un ragazzo di Milano che mi è caro visiterà Napoli, la mia città, nel weekend di San Valentino (non nel giorno di San Valentino, nel weekend: certi milanesi, se non ci fossero, bisognerebbe inventarli). Aiutami a trovare un bar sensuale con luci soffuse, un angolo in cui nascondersi e dei solidi cocktail per mostrare a questo abitante della metropoli lombarda come facciamo le cose qui. - Daria
Mi sono appassionato subito alla tua richiesta, Daria.
Ti suggerisco ScottoJonno, nella Galleria Principe di Napoli. Varcato il colossale portone ottocentesco, il cocktail bar con bistrot e biblioteca in stile liberty ti accoglie con l'atmosfera di un caffè letterario.
Sotto la scala che conduce al ristorante, una zona in penombra nasconde un piccolo tavolo e un divanetto in velluto verde.
Non è quello che cercavi?
I drink classici sono impeccabili, ma lo smaliziato milanese che ti è caro potrebbe cedere al “Canto della Sirena”: un omaggio a Partenope e al film di Sorrentino, con scotch whisky, kombucha all'acqua di cocco e foglie di shiso.
Qui, se vuoi dare un’occhiata, c’è il profilo Instagram di ScottoJonno.
Ho finito, torno giovedì. Comunque Twitter (sì) è il mio posto preferito del mondo durante Sanremo.