La fumata bianca attesa invano prolunga la suspence dei fedeli per l’elezione del Papa, e un po’ anche la tua?
Oppure sei disinteressato? Alla faccia della narrazione mediatica pop e travolgente, dei 5.300 giornalisti accreditati e dei balconi di Via Paolo VI, quelli con la prospettiva migliore verso il comignolo, affittati a 500 € al giorno, come ha raccontato oggi sul Corriere della Sera un Fabrizio Roncone più luciferino del solito.
Comunque sia questo è un numero (quasi) monografico de L’ITALIA (fa qualcosa alle persone), la newsletter su cibo, vino, ristoranti e piccoli lussi della vita quotidiana in Italia che esce fissa il giovedì pomeriggio.
Ciao, sono Massimo Bernardi, piacere, ho scritto questa lettera per parlarti della ricchezza di paesaggi, arte, rovine, vini, spiagge, tradizioni artigianali, cibo di strada e dolci irresistibili della Sicilia. Dalla A alla Z isole escluse, quelle meritano un numero a parte.
Potrebbe tornarti utile la prossima volta che sarai da quelle parti, magari a Agrigento, capitale della Cultura 2025.
» Sicilia «
From A to Z
A come arancini. I catanesi usano criteri precisi per scegliere gli arancini. Fare come loro non è un’idea sbagliata.
Dimensione: il perfetto arancino è grande come una mano.
Forma: conica, ben definita e regolare, senza spigoli o crepe.
Panatura: croccante e dorata, non unta, priva di bruciature.
Ripieno. Abbondante e ben distribuito. Cottura del riso al dente, con il sugo denso, la carne succosa e il formaggio filante.
Temperatura. Un arancino irreprensibile va servito caldo ma non bollente. Chi lo mangia userà le mani, niente posate. Poco tollerati anche i tovaglioli.
A proposito di Catania, nel 2023 il Caffè Europa di Corso Italia ha vinto con merito “La battaglia degli arancini”.
B come Butera. Le chiese come La Martorana, la cappella privata di Ruggero II, la Cappella Palatina sono tappe obbligatorie ma anche un po’ scontate, come i mercati palermitani, Vucciria in testa.
Troverai molto gratificante il monumentale Palazzo Butera, in condizioni fatiscenti prima del restauro voluto nel 2021 dai proprietari Francesca e Massimo Valsecchi, per ospitare la loro ampia collezione di arte moderna.
C come Caffè Sicilia. Noto è il più visionario dei borghi barocchi risorgenti della Sicilia meridionale, costruito ex novo su un sito a chilometri di distanza dal centro storico, azzerato dal terremoto.
Dopo esserti immerso nell’atmosfera ottocentesca di Palazzo Castelluccio, cosa fai, non ti vuoi rifocillare con una torta, un gelato o, meglio ancora, una granita di mandorle, limone o caffè al Caffè Sicilia di Corso Vittorio Emanuele?
D come Dolceria Bonajuto. Modica è famosa per il cioccolato spremuto a freddo dalla consistenza granulosa, eredità secondo i residenti di una ricetta azteca portata dai conquistadores (mah!).
Prenota una degustazione presso la dolceria migliore, Bonajuto. Visto che ci sei prova l'altra insolita specialità modicana, i biscotti "mpanatigghi", ripieni di cioccolato e carne macinata di manzo.
E come Etna Rosso. La stella nascente dell’enologia italiana illumina il mosaico di orti, uliveti e vigneti racchiuso sui pendii orientali dell’Etna, oggi ufficialmente “la Borgogna del Mediterraneo”. Sono divinità domestiche le cantine Cottanera e Palmento Costanzo.
F come Foresteria Menfi. A 20 minuti d’auto dalle rovine di Selinunte, un hotel luminoso e contemporaneo circondato dai vigneti della tenuta Planeta. C’è anche l'Insula Beach Club, aperto di recente e assai chic.
Se la newsletter ti piace e ti è utile, aiutami a diffonderla inoltrandola a colleghi, amici, parenti, in tutti i luoghi e in tutti i laghi.
Intervallo 1. L'ex cancelliera Angela Merkel, dopo una vacanza trascorsa sull'isola di Ischia, è stata immortalata da sola al tavolo della pizzeria Battarra di Calata Capodichino, a Napoli.
G come Giardino Ibleo. Alla Sicilia non difettano i centri storici ma quello di Ragusa Ibla sembra il più grande castello di sabbia del pianeta, però scolpito su una collina di roccia.
Non è meno affascinante l'interno, compreso l'ombreggiato Giardino Ibleo, parco pubblico e set tra i più utilizzati nelle avventure televisive del Commissario Montalbano.
H come Hotel Gutowsky. Miglior rapporto qualità prezzo per un hotel siciliano. Occupa due palazzi dalle suggestive facciate color pastello sul romantico Lungomare Levante di Siracusa, con vista sul mare aperto e sul cielo. A tua disposizione anche una splendida terrazza panoramica.
I come Il Duomo. Se una delle tue ossessioni è la cucina super gourmet il ristorante Il Duomo, feudo di Ciccio Sultano, forse il migliore chef italiano, è la meta ideale.
Per una cucina genuina ma di soddisfazione fai un salto da Cucina e Vino, quasi tutto proviene dall'orto di famiglia dei proprietari.
L come Le Naumachie. La vista imperdibile di Taormina è il Teatro Greco, per l’edificio in sé e per lo sfondo –––l’Etna quasi sempre innevato––– che nessuno scenografo potrà mai eguagliare.
Cena lì vicino, a Le Naumachie, ristorante di cucina siciliana riletta ambientato in un antico edificio romano.
M come Monaci delle Terre Nere. Il più cool tra i bagli rurali siciliani trasformati in wine resort, in questo caso nella campagna intorno a Niscemi, vicino a Caltagirone.
Relax e gagliardi piatti farm to table serviti in giardino. Chi è mosso dall’’ostinata necessità di mangiare solo in posti indimenticabili apprezzerà.
Intervallo 2: È piacevole leggere sul Guardian le recensioni di una food writer illustre come Rachel Roddy, esperta di cose italiane. Ma a volte può essere sorprendente. Come quando scopri che in un serioso test sui migliori spaghetti in vendita nei supermercati britannici proclama vincitori gli spaghetti Barilla n 5.
N come Nangalarruni. Da Taormina prendi la strada interna per Cefalù, sbalordisci arrivando a Gangi, paese medievale esteso lungo il fianco di una collina come una colata lavica. Arrampicati sulle Madonie e, dopo tanta bellezza selvaggia, fermati per pranzo da Nangalarruni, trattoria rustica esagerata nelle porzioni di cinghiale, coniglio e funghi.
Nei dintorni di Cefalù non perdere il piccolo Museo Mandralisca, che ospita l’enigmatico ”Ritratto di ignoto” di Antonello da Messina.
O come Ortigia. Passeggia nello stretto dedalo di vicoli e piazze che è il centro storico di Siracusa, fai caso a come gli antichi hanno costruito la cattedrale, limitandosi a riempire gli spazi tra le colonne del tempio greco di Minerva.
Poi mettiti in fila per un panino preparato con teatralità giocosa nel celebre Caseificio Borderi.
P come Pasticceria Russo. Spostati nei borghi aggrappati alle pendici più basse della “Montagna”, quando il caldo catanese si fa insopportabile.
A Santa Venerina cerca la Pasticceria Russo, ammira il mobile d’epoca comprato da un ex farmacia per esporre i dolci che neanche le famiglie siciliane fanno più: cotognata, mostarda, pasta reale, zuccata. Oltre a cannoli (con la crema), granita alla mandorla amara e croissant con il miele dell’Etna.
Q come Q92. L’hotel di Noto con vista impareggiabile su un paesaggio urbano tra i più straordinari del mondo. Il quid in più? Gran lusso ma con la grazia di una dimora privata.
R come rovine. Dedica un giorno alle meravigliose rovine siciliane. Segesta, con il tempio dorico incompiuto appena fuori dall'autostrada A23, è un luogo magico, fusione ideale di architettura e natura.
A quarantacinque minuti in direzione sud c’è Selinunte, anche se l'unico tempio in piedi è una ricostruzione.
Poco distante trovi buoni ristoranti a Sciacca (l'Hostaria del Vicolo) o a Porto Palo (da Vittorio, ristorante sulla spiaggia caro allo chef Giorgio Locatelli).
Non hai trovato catacombale questo numero de L’ITALIA (fa qualcosa alle persone)? Allora condividilo, dài.
S come San Domenico Palace. The White Lotus, la serie trasmessa da Sky, si è spostata in Thailandia per la terza stagione, ma l'effetto della precedente non è ancora svanito.
Quindi prenota con largo anticipo se puoi permetterti una stanza nell’ultra lussuoso hotel di Taormina, dove ”la White Lotus siciliana“ era ambientata. Prenota in anticipo anche nei più modesti B&B della città.
T come Timpa. Nel senso del bar La Timpa a Santa Maria la Scala, micro frazione di Acireale, posto senza fronzoli dove se si riesce a mangiare qualcosa bisogna pure ritenersi fortunati: prendere o lasciare.
Però la ”ranita alla mantola” di Celestino Gaetana, in arte za Tanina (zia Tanina) merita un pedigree araldico per quanto è buona, anche se nessuno sa lo zucchero che c’è, né quanta acqua.
Di frutta però la zia Tanina ne usa un cesto di quelli grandi, e si sente benissimo nella granita che riempie il bicchiere di carta, da divorare al fresco della piazzetta sotto la “timpa”, il costone lavico dalla natura selvaggia, incantevole e silenziosa.
U come U Tedesco. Ancora granita, stavolta messinese. Alcuni, sbagliando, lo potrebbero ritenere un venditore ambulante di granite. Ma il suo camioncino è fisso lì, con i tavoli che dal marciapiede sconfinano nella villetta vicina.
Lui, incarnato chiaro e i famosi occhi azzurri che gli sono valsi il soprannome, tiene banco con le granite cremose e prelibate. Prezzo al solito imbattibile: granita con panna e brioscia 2,50 euro.
Questa newsletter esce fissa il giovedì pomeriggio. Se sei arrivato fin qui è il momento di iscriversi
Intervallo 3. Il New York Times ha dedicato un corposo articolo ai visitatori della Biennale di Architettura veneziana, che potranno sorseggiare un caffè espresso fatto con l’acqua del Canal Grande. Giuro.
V come Valle dei Templi (e Piazza Armerina). Sono i due siti siciliani patrimonio Unesco. Nel primo arriva presto e parcheggia all’ingresso del Tempio di Giunone se vuoi evitare la folla.
A Piazza Armerina invece cerca di arrivare verso ora di pranzo, il raffinato ristorante Al Fogher è il preludio ideale per la visita alla Villa Romana del Casale, con i fantastici pavimenti a mosaico comprese le ginnaste in bikini, ampiamente riprodotte.
Nei dintorni si dorme al Giardino delle Zagare, mini B&B con incantevole giardino recintato.
Z come Zash. Dove l’Etna crea il terreno più fertile, verso la costa, soggiorna tra gli agrumeti attorno a Riposto, in uno splendido resort di campagna con ristorante stella Michelin ambientato in un ex palmento, la zona un tempo riservata alla vinificazione costruita in pietra lavica.
P.S.
Il link più cliccato della scorsa newsletter è stato quello sulle 50 spiagge più belle del mondo nel 2025.
Ho finito per oggi. È stato un piacere, ci ritroviamo qui giovedì pomeriggio 15 maggio.