Mi chiamo Massimo Bernardi, piacere, e faccio il giornalista da tanto tempo. Questa è L’ITALIA (fa qualcosa alle persone), la newsletter su cibo, vino, ristoranti e i piccoli lussi della vita quotidiana in Italia che non possono essere comprati. Di seguito le cose di questa settimana, buona lettura.
Re Carlo III e la regina Camilla sono in Italia per un viaggio che coincide con il 20° anniversario del loro matrimonio, celebrato il 9 aprile 2005.
Dalla copertura del Corriere Roma, che per seguire gli spostamenti della regale coppia ha approntato una maestosa diretta live, sono uscite alcune bizzarre spigolature.
Ora sai che Carlo e Camilla hanno:
Visitato il Colosseo accompagnati da Alberto Angela, che ha raccontato le storie legate al luogo come fa nei suoi programmi televisivi.
Camminato da Montecitorio verso via degli Uffici del Vicario, fermandosi davanti a una caffetteria, senza entrare. Si sono affacciati anche davanti a Giolitti, famosa gelateria della Capitale, ma senza inoltrarsi per motivi di sicurezza.
Gustato, anche se all'esterno del locale, una coppetta di gelato al caramello, senza panna. In piedi, dal vassoio con qualche tovagliolo.
Incontrato Luca Zingaretti, protagonista del primo atto dell’Otello di Shakespeare all’ex Mattatoio di Roma. A chi gli chiedeva cosa si fossero detti l’attore ha risposto: “Abbiamo parlato di calcio, anche il re è tifoso della Roma”.
Cenato con il cantante Andrea Bocelli (tra gli altri) mangiando verdure provenienti dalla tenuta presidenziale di Castelporziano per iniziare, quindi bottoni di caponata di melanzane, spigola in crosta di sale con contorni di carciofi fritti, fiori di zucca e patate. Per finire torta gelato al fiordilatte e lamponi.
Carlo III ha anche parlato alle Camere riunite. Tanti gli argomenti toccati durante un intervento molto apprezzato, con citazione (in italiano) di Dante.
Il Telegraph ha ripreso nel suo sito un passaggio che ho letto con grande trasporto. Mai visto un re tanto addentro alle cose che contano davvero nella vita. So che sarai d’accordo.
“Abbiamo tratto enormi benefici dalla vostra influenza su ciò che indossiamo, ciò che beviamo e ciò che mangiamo. Spero solo che ci perdonerete se occasionalmente corrompiamo la vostra meravigliosa cucina. Lo facciamo con il massimo affetto possibile”.
Carlo e Camilla, che si muovono a bordo dell’auto reale, una Bentley State Limousine color amaranto, sono ospiti dell’ambasciatore britannico in Italia a Villa Wolkonsky.
Mi ha detto Perplexity:
“Costruita nel XIX secolo, è un esempio di villa neoclassica, caratterizzata da decorazioni d’epoca, la villa è circondata da un vasto giardino all’italiana, con fontane, sculture e una varietà di piante”.
Grande appassionato di giardini, re Carlo III si è soffermato con ammirazione davanti al Giardino Segreto di Villa Doria Pamphilj, che sorge sul terrazzamento dietro il Casino del Bel Respiro, decorato da siepi sempreverdi che ricordano nella forma i simboli araldici dei Pamphilj (la colomba e il giglio), con al centro la fontana di Venere.
Carlo & Carlo. Si conoscono dal 2004 il fondatore di Slow Food Carlo Petrini e Re Carlo. I due Carlo si incontreranno a Ravenna giovedì 10 aprile. Il monarca, ecologista ante litteram, potrà così assaggiare diverse specialità, sempre accompagnato dalla sua guida di fiducia.
Proverà il culatello di Massimo Spigaroli, specialista dell’insaccato. Degusterà anche l’anguilla marinata di Comacchio e il carciofo moretto di Brisighella. Petrini non vede Re Carlo dallo scorso febbraio, quando c’è stata la cena a Highrove, nella tenuta del re, coordinata dall’attore Stanley Tucci e organizzata in vista della visita in Italia.
>> Anche gli angeli mangiano fagioli <<
Bud Spencer colpisce ancora
So che farai una certa fatica a crederci ma i fagioli di Bud Spencer, lanciati dalla famiglia Pedersoli tramite la startup Bud Power nel 2022, sono passati da un fatturato di 56 mila euro a oltre 624 mila nel 2023. Con l’obiettivo di raggiungere cifre record (10 milioni???) nel 2025.
La ricetta, nata sul set dei film con Terence Hill, quando Bud Spencer (al secolo Carlo Pedersoli) stanco dei fagioli insipidi delle produzioni, decise di cucinarli a modo suo con borlotti piemontesi, pomodoro, cipolla, pancetta e spezie, ha conquistato il mercato, superando colossi come Heinz.
Al successo, trainato al 70% dai fagioli, contribuiranno anche futuri lanci come una birra e il “Pizzone di Bud”.
» Non sei stato a Milano «
Se non hai provato queste 10 pizze
“Qui con 10 € ho birra, caffè e mangio pure la migliore pizza del mondo. Mentre a Milano con la stessa cifra mi tocca una fettina secca e biscottata”.
Avrai incrociato prima o poi questa frase tipica di un decennio fa, specie al Sud, ormai superata. Oggi Milano, anche nella pizza, offre opportunità che altrove mancano.
Napoletana, romana, in teglia, ruota di carro, alla pala, al padellino. Impasti soffici, cornicioni alti, sperimentazioni e cocktail da abbinare.
Il moltiplicarsi di pizzerie ha reso la città in un labirinto di margherite, diavole gialle, capricciose new school, 5 pomodori e 3 provole di Agerola. Orientiamoci con questo decalogo partorito in una notte di tormenti interiori.
Se sei un milanesi o un pendolare (in entrata e in uscita) ricorda di integrate la lista con le pizze e le pizzerie che mancano.
#1 CONFINE | Botox - 18 € (fonduta di caciocavallo, fiordilatte, blue di bufala, confettura di fichi bianchi del Cilento, chips di Parmigiano Reggiano, basilico)
Dove: Cinque Vie
#cilento, #degustazione, #vino mon amour, #il meglio in città, #amanti del design
#2 MODUS | Menaica - 16 € (pomodoro giallo, bufala, alici)
Dove: Porta Romana e Magenta
#salerno, #vino mon amour, #il meglio in città, #ristobar, #amanti del design
#3 DRY | Piennolo Rosso - 16 € (pomodoro del Vesuvio dop, alici, olive al forno, capperi di Pantelleria, origano)
Dove: Solferino
#cocktail, #amanti del design, #visti e essere visti, #primo appuntamento
#4 GIOLINA | Ghitina - 10 € (margherita: pomodoro San Marzano dop, fior di latte d’Agerola, Parmigiano Reggiano 24 mesi, basilico)
Dove: Porta Venezia
#cocktail, #opzioni veg, #cenare con i suoi
#5 CORNER 58 | Favola - 17 € (crema di pistacchio, fiordilatte, mortadella, fonduta di parmigiano, pistacchio tostato)
Dove: Città Studi
#bollicine, #cibi slow food
#6 ULTRA MILANO | Roast Beef - 15 € (fiordilatte, patata alla paprika, roast beef, jus di vitello, zest di agrumi)
Dove: Porta Romana/5 Giornate
#cocktail, #minimalisti chic, #opzioni gluten free
#7 BIGA MILANO | Biga - 15 € (crema di piselli, fior di latte, guanciale amatriciano, pomodoro pelato semi-dry, menta, pois di pecorino dop)
Dove: Moscova e Isola
#antidepressivo, #portare gli amici, #ruota di carro, #opzioni veg
#8 DENIS | Saporita - 15 € (pomodoro, fiordilatte, patate di montagna al forno, salsiccia abbrustolita, cipolla viola)
Dove: Moscova, Porta Venezia
#montagna, #inguaribili salutisti
#9 LIEVITA’ | Carbonara Bugiarda 15 € (fiordilatte di Agerola, crudo di Parma, tuorlo di zucca, pecorino romano, pepe nero)
Dove: Vari quartieri delle città
#cibi slow food
#10 300 GRADI | Cantabrica - 8,90 € (acciughe cantabriche, burrata, ciliegini gialli, origano, basilico)
Dove: Vecchia Fiera
#amanti del design, #cibi slow food, #fare colpo
Se L’ITALIA (fa qualcosa alle persone) ti piace, allora falla girare: è il modo migliore per pubblicizzarla.
Parma batte tutti. Ricerca Ipsos: nel 2023 (ultimo dato disponibile) le sei filiere della Parma Food Valley hanno fatturato al consumo 11 miliardi di euro. Le due Dop (3,5 miliardi per il Parmigiano; 1,7 per il prosciutto) e Barilla (4,9) rappresentano la fetta maggiore. Seguiti da pomodoro (quasi 800 milioni di euro), latte (720) e alici (135 milioni). Sapevi che le 3 aziende di Parma (Delicius, Rizzoli e Zarotti) coprono da sole oltre il 70% delle acciughe consumate in Italia?
>> Nuovo Orient Express <<
La Dolce Vita su Rotaie
Maria Shollenbarger ha firmato per il Financial Times una lunghissima anteprima esclusiva sul primo dei sei nuovi treni di lusso Orient Express Italia, partito il 4 aprile da Roma Ostiense alla volta di Montalcino per un lento viaggiare verso i vigneti della Toscana e ritorno.
Shollenbarger ha usato l’espressione “Toscana arcadica”.
Ideato da Arsenale, azienda italiana specializzata nell’ospitalità di lusso, il treno dispone di 31 cabine (18 suite e 12 deluxe). Gli otto itinerari, di due o tre giorni, attraversano 14 regioni, toccando città come Venezia, Portofino, Siena, Matera, Palermo e Taormina.
A differenza del più formale Venice Simplon-Orient-Express (della catena alberghiera Belmond), che collega Londra a Venezia, questo prevede escursioni esterne: cene in dimore veneziane, degustazioni di vini Antinori e visite museali.


Heinz Beck, chef tre stelle Michelin de La Pergola, cura i menu, adattandoli ai sapori locali con piatti come gnocchetti cacio e pepe, preparati in una piccola cucina senza congelatori.
Frutto della collaborazione tra Arsenale, Orient Express (Accor e LVMH) e FS Treni Turistici Italiani, il progetto utilizza linee storiche, come la “Transiberiana d’Italia”, servendosi di locomotive e personale tecnico di FS.
Nel caso ti interessi, i prezzi partono da 3.500 euro a persona per la suite base, con i primi viaggi (si dice) già esauriti, soprattutto tra americani e australiani.
Durante un Vinitaly mai così inquieto, nei ristoranti di Verona si è visto un raffinato strumento per la mescita del vino, il centellino, in vetro soffiato, opera di abili artigiani fiorentini. Fa decantare e ossigena il vino, servendo l’esatta dose da degustazione: 100 ml.
Il vino scivola delicatamente lungo le pareti della sua piccola anfora, sprigionando aromi e sapori. Unica pecca: se versato senza circospezione, schizza, con esiti disastrosi (parola di testimone). Conosci il centellino? Che ne pensi?
Questa newsletter esce fissa il giovedì pomeriggio. Se sei arrivato fin qui è il momento di iscriversi
>> Olimpiadi invernali a Cortina <<
La casa diventa un bancomat
Chi vive a Cortina sta pensando di trasferirsi e mettere sul mercato l’abitazione per un paio di mesi. Quelli che hanno una seconda casa la decisione l’hanno già presa e hanno anche fissato prezzi da capogiro.
Per i fatidici 17 giorni delle olimpiadi invernali del prossimo febbraio affittare 80 metri quadri costa 51 mila euro. I letti sono quattro. A conti fatti sarebbero 300 euro a testa al giorno, nulla rispetto ai 1.400 euro di un hotel 4 stelle, o ai 2.500 quando le stelle diventano 5.
Vince il rosso: rosati pochi, ma ostinati. In termini assoluti (contando tutti i canali di vendita) nel 2024 è ancora il vino rosso a vendere di più (1,1 miliardi di litri bevuti), seguito dai bianchi (751 milioni di litri) che però aumentano la loro quota di mercato, dagli spumanti (347 milioni di litri) e dai rosati (122 milioni di litri). Dati Osservatorio Uiv/Vinitaly
>> Aò, che te voi magnà? <<
Nel ghetto ebreo di Roma
Ruben Bondì è un cuoco ebreo romano celebre su TikTok e Instagram per i video girati su un balcone di Trastevere durante la pandemia, scanditi dal tormentone "Aò, che te voi magnà?". Hai presente?
Appassionato di cucina giudaico-romana, che considera l’essenza della tradizione romana, ha elencato sul sito della BBC i suoi ristoranti preferiti del ghetto ebraico di Roma.
1. Ba'Ghetto.
Vicino alla sinagoga, è la quintessenza della cucina ebraica semplice e saporita, con qualche licenza creativa. Da provare: carciofi alla giudia e specialità mizrahi come hummus, falafel, tabbouleh e baklava.
2. Renato al Ghetto – Rosetteria
Un ristorante classico che ha generato lo spin off riservato alle rosette, il tipico panino romano, in versione d’asporto. Farciture consigliate: stracotto di manzo e pollo alla cacciatora, oppure il cioccolato alla soia.
3. BellaCarne
A un passo dal Portico d’Ottavia, unisce eleganza e i sapori cari ai fissati della cottura alla griglia. Imperdibili: abbacchio alla scottadito, costolette e una sorprendente crostata vegana con mandorle e amarene.
4. Casalino Osteria Kosher
Novità accogliente del quartiere, rivisita i classici romani con originalità. Non vanno persi, per nessuna ragione al mondo gli arrosti, vera attrazione della festa.
5. Il Giardino Romano
Unico nel reinterpretare la tradizione ebraica per i palati laici, non segue le regole kosher (come il divieto di consumare carne di maiale e di preparare carne e latticini insieme). Le verdure sono speciali: cicoria, zucchine e soprattutto i carciofi.
P.S.
Il link più cliccato della scorsa newsletter è quello di Repubblica sui nuovi dazi imposti da Trump il 3 aprile scorso.
Era l’ultima cosa di oggi. Con L’ITALIA (fa qualcosa alle persone) ci ritroviamo giovedì prossimo. Passa una buona settimana.